martedì 26 ottobre 2010

Pumpkin pie



Vado contro corrente, ma Halloween qui in Italia non mi entusiasma. Sarà che con la nostra storia non c'entra proprio nulla, e soprattutto sarà che avendo vissuto in America me lo sono goduto nella sua patria, dove è un vero evento, dove è puro divertimento, dove si, in quel contesto posso dire mi piace da matti!!!
Ottobre in America è Halloween sin dal primo giorno. Nei supermercati (da quello piccolino all'angolo della strada a quello gigantesco) i colori che fanno da padrone sono il nero e l'arancione. Fantasmi, scheletri, ragnatele e streghe fanno la loro comparsa, spaventando i più piccolini e facendo scompisciare i più grandicelli. E poi ci sono loro, le indiscusse protagoniste: le zucche. Si vendono ovunque, nei negozi o a lato della strada. E nessuno, dico nessuno non se ne accaparra almeno una. Il lavoro che c'è dietro alla zucca di Halloween non è mica da niente. Si tratta prima di tutto di avere un progetto in testa, ben preciso, e di scegliere la zucca migliore... La più grande, la più ricurva, o la più tonda. E poi ci vuole pazienza e precisione. La zucca va svuotata di tutta la sua polpa, a suon di coltellino e cucchiaino, e al lavoro partecipa tutta la famiglia. Una volta svuotata, bisogna fare le incisioni, occhi, naso bocca, con le espressioni più terrificanti o più simpatiche che sono nella mente dello scultore di turno. La zucca va esposta con orgoglio dove tutti possono vederla...alla finestra, o nel patio, in giardino. Al suo interno una candelina darà il famoso tocco finale. E poi, con tutta la polpa avanzata, che si farà, vorrete mica buttarla via??!?! Non si spreca nulla, e in America le ricette a base di zucca specialmente in questo periodo dell'anno si sprecano e sono tutte davvero golose. Ma la mia preferità in assoluto è la pumpkin pie. Un sapore speziatissimo, una crosticina non dolce che contiene questo mix di gusti che non si possono spiegare se non si assaggia personalmente. Ed è solo allora, dopo aver mangiato un bel pezzo di Pumpkin Pie che si è pronti. Si mette su la maschera, e tutti insieme si esce, e di casetta in casetta, con un cesto in mano (il più grande possibile per poter raccogliere il bottino più ricco!) si suona alla porta e ci si aspetta di tutto...ad aprire potrebbe essere un fantasma, un orco, una strega, e tu devi essere prontissimo: Trick or Treat?? (Dolcetto o Scherzetto?). Nessuno sceglie scherzetto, e tutti hanno caramelle, dolcini, cioccolatini, lecca lecca per riempire il cestino. A volte il giro rischia di diventare interminabile...in Maine di questi tempi fa ben freddino e non è raro che oltre alle caramelle nel cesto, qualcuno ti offra anche una bella cioccolata calda e marshmallows per riscaldarti! Una volta tornati a casa, si versa il contenuto dei cesti e si fa un inventario del bottino...quel che non piace a me lo do a te, e così via...la scorta di caramelle e dolcini è assicurata per i mesi a venire!!! 
Ecco...questo è l'halloween che mi piace e che desidero ricordare (in attesa magari di riviverlo nuovamente original style!). A me va bene che Slowfood è anche un gran fifone e che la halloween mania non lo ha mai per niente appassionato...quindi posso passare la palla di questa festa senza sentirmi in colpa! 
Il mio modo per ricordarla è preparando questa prelibatezza, e se vi va di assaggiarne un pezzettino, la notte di halloween potete suonare alla mia porta....ve ne tengo da parte una fetta!!!!

PUMPKIN PIE
Ingredienti:
680 gr polpa di zucca
130 gr di zucchero di canna
3 uova
1 cucchiaino di noce moscata
1/2 cucchiaino di zenzero
3 cucchiaini di cannella
75 ml di latte
280 gr di farina
140 gr di burro
60 ml di acqua

Prima di tutto preparare la pasta, mescolando nel mixer la farina, due cucchiaini di cannella e il burro lasciato precedentemente fuori dal frigo e tagliato a tocchetti. Azionare il mixer e aggiungere poco a poco l'acqua, potrebbe anche non essere necessaria tutta, bisogna aggiungere finchè non si forma una palla di impasto. Spegnere il mixer, e finire di impastare sul tavolo infarinato. Imburrare e infarinare una teglia tipo da crostate e foderarla con la pasta tirata al mattarello. Rifilare il bordo, bucherellare il fondo con una forchetta e coprire con carta da forno e fagioli secchi per creare un peso e impedire che si formino bolle d'aria in cottura. Mettere in forno già caldo a 190° per 15 minuti, poi togliere carta forno e fagioli e infornare nuovamente per altri 5 minuti. Togliere dal forno.
Cuocere al vapore per 20 minuti la polpa di zucca e poi passarla al passaverdure per creare una purea. Nel mixer mischiare le uova con lo zucchero, l'ultimo cucchiaino di cannella, lo zenzero e la noce moscata. Aggiungere la polpa di zucca e il latte e mixare a lungo. Versare il composto dentro alla teglia con la pasta precotta e finire la cottura in forno a 190° per 40 minuti. 
Togliere dal forno e lasciare raffreddare. La pumpkin pie è buona già così, ma la morte sua è servitrlacon panna montata....provare per credere!!!!!






E visto che ci siamo lette nel pensiero, che io parto fra poco per le vacanze e torno proprio il 26 novembre quando finisce la sua raccolta e non credo che avrò modo di cucinare altro con la zucca da qui alla partenza, colgo la ghiotta occasione e "iscrivo" la mia pumpkin pie alla raccolta  Mettitelo nella zucca di Francesca di "Pasticci in cucina e...altro!" augurando nel frattempo un buonnoncompleanno al suo blog! :)




sabato 23 ottobre 2010

Pollo alle mandorle



La mia amica Lucia alla fine di agosto ha sbaraccato casa, ha fatto su qualche valigia, ha preso i bimbi e tutti insieme hanno seguito papà/marito in Cina dove abiteranno per un paio di anni, tanto quanto la durata dell'incarico di lavoro da lui ricevuto. 
La tecnologia ci consente di sentirci abbastanza spesso, vuoi con una chattata su skype, o con una videotelefonata, o con facebook, o con le e-mail, certo, a volte ci penso, e anche se non succedeva troppo spesso (il lavoro di entrambe, i figli e gli impegni vari spesso e volentieri facevano da ostacolo) mi mancano quei momenti in cui i bambini in camera a giocare noi ci buttavamo sul divano e con un cuscino sulla pancia ci raccontavamo per ore "gli ultimi ceti", ci davamo consigli, appoggio e ci facevamo delle belle risate.
Quando la sento, mi dice sempre che si sta ambientando e si trova bene. Lei e il suo meraviglioso carattere hanno già stretto amicizie, hanno già messo il loro seme anche in terra cinese. La casa è bella, la vita serena, i bimbi si trovano già bene a scuola (mitici!!). L'unico vero grande intoppo è il cibo. Impossibile trovare un prodotto sapendo esattamente cosa è. Le sorprese una volta aperte le confezioni o iniziate le preparazioni sono state molte, a volte gradevoli, più spesso poco esaltanti. Forse, la cucina cinese come la vediamo noi nei nostri ristorantini addobbati con lanterne rosse e draghi maestosi è ben diversa da quella che realmente si trova in cina, fatta di animali strani, ingredienti a noi totalmente sconosciuti, colori e sapori lontani anni luce dalle abitudini delle nostre occidentali papille gustative.
Probabilmente il mio pollo alle mandorle dalle parti di Wuxi non ha nemmeno l'aspetto con il quale si presenta nel mio piatto....Ma io ci provo lo stesso. Lo preparo e penso a lei, che magari al super è riuscita a trovare della carne che sembrava pollo e alla prova in padella ha confermato di esserlo, e la vedo grattuggiare una bella radice speziata di zenzero, e armeggiare con un wok original style, mischiando ingrediente dopo ingrediente e ottenendo un piatto delicato e gustoso come questo....se poi va male, e il "pollo" in realtà era una rana, niente paura....oramai lo so che sotto casa hai il Mc Donald, e che alla peggio un pasto caldo lo rimedi!!! 
Questo è per Lucia...ti aspetto a Natale, con una bella pasta al pesto, e una pizza, e una bistecca alla piastra, e patate al forno, e...un gustoso strudel al curry!!! ;) 

POLLO ALLE MANDORLE
Ingredienti
500gr petto di pollo
1 cipolla bianca
30 gr farina
4 cucchiai olio di semi di arachide
2 cucchiai di salsa di soia
130 gr di mandorle pelate
70 gr di germogli di soia
2 cucchiai di zenzero macinato (o 50 gr di zenzero fresco)
sale

Scaldare nel wok un cucchiaio di olio e far tostare le mandorle. Toglierle dal wok e tritarne metà grossolanamente. Tagliare il petto di pollo in cubetti e passarlo nella farina.  Pulire la cipolla e affettarla sottile. Farla imbiondire nel wok insieme al resto dell'olio, aggiungere lo zenzero (in cucchiai se già macinato o grattuggiato se fresco) e aggiungere i bocconcini di pollo. Farli saltare a fuoco vivace per qualche minuto mescolando con un cucchiaio di legno e poi abbassare la fiamma e far cuocere per 10 minuti circa, mescolando di tanto in tanto. Salare e aggiungere i germogli di soia. A fine cottura, irrorare con la salsa di soia, aggiungere le mandorle tritate e quelle intere, mescolando per amalgamare bene. Terminare la cottura per ancora 5 minuti circa, impiattare e servire ben caldo.

mercoledì 20 ottobre 2010

Polpette di spinaci



Confesso che quando penso a un contorno, spesso la prima cosa che mi viene in mente sono le patate; bollite, al forno in mille varianti, in purè, fritte... Raramente a qualche verdurina saltata, ancor meno a insalate o simili. Con un figlio che inorridisce di fronte a qualsiasi tipo di verdura (ma lui a dire il vero inorridisce anche di fronte alle patatine fritte!!!) e un compagno che alla fine la mangia ma con l'entusiasmo di un condannato a morte, spesso e volentieri, nemmeno ci penso. 
Esiste però un occasione nella quale il verde a lato (leggi: verdure di contorno!!) viene apprezzato oltremodo, ed è in questa preparazione semplice e appetitosa, che non prevede l'uso di uova e che risulta quindi, comunque abbastanza leggera, e che mette d'accordo grandi e piccini.
Quando le faccio, ne preparo sempre una teglia grande e le polpette hanno la dimensione di una pallina da tennis (belle grosse!) ma ovviamente si possono anche fare più piccine! 


POLPETTE DI SPINACI
Ingredienti:
5/6 cubetti di spinaci surgelati
250 gr di ricotta
6 cucchiai di grana grattuggiato
pangrattato q.b
sale olio e latte q.b

Scottare nell'acqua bollente gli spinaci, scolarli e sminuzzarli con la mezzaluna. In una ciotola capiente, lavorare la ricotta con un cucchiaio di legno finchè non diventa una crema, aggiungere il grana e gli spinaci sminuzzati, salare e mescolare bene tutto, sino ad ottenere un composto omogeneo. A questo punto il composto sarà troppo molle per poter essere modellato a polpetta e quindi si deve aggiungere pangrattato quanto basta per fargli raggiungere la consistenza necessaria (direi 4/5 cucchiai abbondanti circa).
Ungere una teglia antiaderente con l'olio, formare con le mani delle palline grandi quanto volete e disporle una vicino all'altra nella teglia. A questo punto, aggiungere nella teglia del latte, sino ad arrivare a metà dell'altezza delle polpette (anche per questo le faccio più grandi che piccole come misura!). Se si desidera una bella crosticina, spolverare con abbondante parmigiano. Preriscaldare il forno a 180° e lasciar cuocere per almeno 40 minuti. Sono ottime sia calde, che a temperatura ambiente.

lunedì 18 ottobre 2010

Un pensiero in rosa



Il mio pensiero oggi va a una persona che non c'è più, e ad una che sta lottando, e che vedere così spezza il cuore.
E il mio pensiero oggi va anche a tutte noi, perchè impariamo a volerci bene e ad avere cura di noi stesse il più possibile, in modo semplice e con un piccolo gesto che potrebbe salvarci la vita. 
Basta poco, per avere tanto: la vita.

venerdì 15 ottobre 2010

Torta morbida di crema di castagne e cioccolato



Questo è un bel periodo dell'anno per quel che mi riguarda. Ci porta dritti dritti a novembre e novembre dalle mie parti significa ferie (e quest'anno le aspetto più del solito!!!). Inoltre mi piacciono i ritmi di questa stagione: un po di corsa, per tutti gli impegni invernali ormai ripresi a pieno ritmo (scuola, sport, catechismo) e allo stesso tempo sonnacchiosi, casalinghi..il buio presto, la gioia duplicata di mettersi a letto sotto un piumone soffice e caldo, il piacere di svagarsi davanti la tv, la sera, sul divano con il plaid e un tè fumante da sorseggiare. Mi piace ottobre, perchè settembre per me è nostalgia e passaggio, mi sa di mese instabile: l'estate finisce ma fa ancora caldo, gli impegni riprendono ma poco a poco...a ottobre invece è ormai tutto stabile e da sicurezza. A ottobre poi ci sono colori stupendi e se vai nei boschi, senti fortissimo il profumo dei funghi e le foglie ti scrocchiano sotto i piedi. Inoltre, sul tuo cammino potresti incontrare bellissmi ricci aperti, gli scrigni di qualcosa di magico: le castagne. Amo le castagne. Mi piace il colore, mi piace la forma, mi piacciono nei dolci, e nel salato. Mi piace il profumo della farina di castagne. E cosa c'è di più allegro che sentirle scoppiettare nel fuoco quando fai le caldarroste?? Noi ce le siamo gustate qualche sera fa...tutto grazie ai miei genitori che ne avevano una cassetta piena, castagne grandissime e perfette...non abbiamo il camino e quindi erano cotte sul fornello,con la padella bucata, la differenza direi, è solo una questione puramente di atmosfera..ma il gusto...aah, quello c'è tutto! E poi, succede che mi compro "Alice Cucina" e scovo la ricetta di questo dolce, e non sto a pensarci tanto....lo faccio.
A prima vista, la lista ingredienti lascia allibiti, ma fidatevi, è giusta, e il risultato è una torta bassa e morbida e umida, profumata e semplicemente deliziosa. L'ho preparata per il compleanno del papà di Brady, qualche sera fa, e sua mamma, si è segnata gli ingredienti perchè assolutamente la vuole fare...dieci e lode!!

TORTA MORBIDA DI CASTAGNE E CIOCCOLATO
Ingredienti:
500 gr di crema di marroni
3 uova
150 gr di cioccolata fondente
50 gr di burro


Far fondere a bagnomaria il cioccolato con il burro e lasciare intiepidire. Nel mixer, amalgamare perfettamente le uova intere e la crema di marroni. Quando il cioccolato sarà intiepidito, aggiungerlo al composto di marroni e uova e mescolare bene. Imburrare una teglia, e versare il composto. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Prima di togliere dalla teglia, lasciar raffreddare completamente.
L'ho servita e decorata con panna montata. Nella ricetta si consigliava di servire anche con crema inglese...la prossima volta... :)

sabato 9 ottobre 2010

Lasagne e un anello



Brady, non viene in questo blog soprannominato così per una improbabile somiglianza con Brad Pitt. Brady deriva da "Bradipo", ed è il nomignolo che io e una mia amica gli abbiamo dato nel corso degli anni parlando di lui. Quando io parlavo di noi, e dicevo che stavamo così bene insieme, che eravamo sicuramente fatti l'uno per l'altra ma che non capivo...che non sapevo se lui provava per me lo stesso oppure no... 
E lei lo chiamava "Bradipo", sostenendo che secondo lei era come dicevo io, impossibile che non fossimo anime gemelle, che solo a lui serviva del tempo per capirlo....
E poi un giorno, è successo un qualcosa che ha reso Brady uno speedy gonzales, che ci ha dato una spinta e che ci ha portati dove siamo adesso. Sono sempre le cose che non ti aspetti che più ti segnano e che spesso ti aiutano a prendere una direzione. Ecco, qualche giorno dopo, io e il mio tesoro, siamo passati dal "ti voglio bene" al "ti amo" (che pure sentivamo già da molto tempo nel cuore, ma che nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio di dire all'altro) e lui, mi ha fatto trovare sotto l'albero questo anello, che da allora è fermo al mio dito, giorno e notte, non lo levo mai. E' tra l'altro praticamente l'unico gioiello che indosso, insieme a un paio di orecchini e un girocollo che sempre lui mi ha regalato. 

La ricetta che dovevo per forza abbinare all'anello dell'amore mio è quella delle lasagne. Perchè è la ricetta simbolo di noi due, per quanto ci ha fatto ridere, e perchè simbolizza l'amore di Brady per me. Spiego?? Una sera, quando eravamo ancora al "Ti voglio bene" e ci si vedeva la domenica sera a casa sua, gli ho detto di non pensare alla cena, lo avrei fatto io. A casa mia, mi metto all'opera, e decido per una teglia di lasagne. Ma, non semplici lasagne. Io per lui le volevo speciali, ricche, non buone, ottime e gustose. Al solito condimento di ragù e besciamella aggiungo una farcitura extra di prosciutto e fontina...presa dalla foga di questa combinazione, non penso alle conseguenze, mannaggia a me!! Quella sera, tutta in tiro, mi presento a casa Brady con la mia bella teglia da infornare... lui ha già un luccichio negli occhi pensando alla cena, e io gongolo. Mentre loro sono in forno, nel piccolo appartamento di allora si sprigiona un profumino invitante. Suona il timer, tavola è pronta, e a noi brontola lo stomaco. La teglia sul tavolo è ancora fumante, e l'aspetto è dei migliori. Io ho l'onore di tagliare la prima fetta. Appena la paletta tocca le lasagne, lo sgomento ci coglie, perchè, la fontina, in tutta la sua abbondanza si è sciolta andando a fondersi con tutto il resto, rendendo le lasagne una brodaglia informe, galleggiante e a dispetto del profumo e dell'aspetto iniziale, davvero poco invitante. Avrei voluto morire...invece, Brady, non ha battuto ciglio, e ha ricomposto per sè uno strato di lasagna, lo ha messo nel piatto e ha mangiato sino all'ultima forchettata. Solo dopo, come è nel suo stile, ridendo e scherzando, ha ribattezzato le lasagne "Lasagne pozzanghera"...e abbiamo riso come due scemi per mezza serata. Tutt'ora ridiamo come matti, e ogni volta che qualche piatto non mi riesce come dovrebbe, l'ombra delle lasagne pozzanghera si insinua nelle nostre menti....... :)

Quelle che vi propongo questa volta sono lasagne venute con i fiocchi, anche se sicuramente, nessuna di voi ha bisogno di una ricetta per farle!!!

Con questo post, partecipo alla raccola Un gioiello nel piatto de "La Zuppa di Bottoni"

LASAGNE AL RAGU'
Ingredienti:
1/2 kg di sfoglia di pasta all'uovo
mezzo litro di besciamella (fatto con 60 gr farina, 60 gr burro e 500 ml latte intero)
ragù alla bolognese
latte e olio
grana grattuggiato q.b.

Far scottare per un minuto circa ogni sfoglia di pasta all'uovo. In una teglia con un fondo di latte e olio, disporre un primo strato di sfoglia di pasta all'uovo. Coprire con besciamella. Fare un altro strato di pasta all'uovo e coprire questa volta con ragù, spolverando di parmigiano. Ripetere l'operazione e concludere con lo strato coperto di ragù, abbondante parmigiano e qualche ultima cucchiaiata di besciamella qua e là. Infornare in forno già caldo a 180° per 35/40 minuti. Gustare belle calde!!!

martedì 5 ottobre 2010

Pannacotta al cioccolato e amaretti vestita da cheesecake



Il titolo di questa ricetta (puramente inventato dalla sottoscritta) sembra volersi dare un tono: presenta con tante parole una ricetta semplice al limite del possibile facendola sembrare una creazione di alta cucina. In realtà l'ho preparata direi quasi a caso, unendo un paio di cose che avrei voluto fare ultimamente. Avevo comperato degli amaretti per fare una torta al cioccolato veramente ottima (che prima o poi farò!) ma dal procedimento un po lungo, e onestamente in questi giorni in cui Slowfood è stato a casa malaticcio e io l'ho seguito quasi ruota (con la differenza che a me è toccato comunque andare a lavorare) l'ultima cosa che avevo voglia di fare era imbarcarmi in preparazioni da mille passaggi. In più avevo in frigo della panna che si avvicinava pericolosamente alla data di scadenza, comperata per fare un cheesecake (operazione saltata perchè io e Brady in una sera da attacco di fame abbiamo spalmato il philadelpia sul pane come spuntino da televisione). E così è nato il pensiero di creare questa "torta" da frigo che ricordasse la torta da forno che era in programma ma che mi era mancata la voglia di creare...
Il risultato è di una cioccolosità incredibile. Il problema è che in questa casa l'unica vera amante della cioccolata (specialmente fondente, abbondantemente usata in questa ricetta) sono io, il che significa che fetta dopo fetta, rischio di dovermela pappare tutta da sola. D'altro canto, proprio oggi ho iniziato sport...YOGA. ahahahah!!! Di sicuro non smaltirò le calorie a suon di meditazione, ma ad occhi chiusi, sdraiata per terra sul materassino con appoggiato sugli occhi un sacchettino in tela contenente semi di lino e fiori di lavanda e coperta da un plaid di caldo pile, mentre la nostra guida yoga ci chiederà di percepire il nostro corpo e di attraversarlo con la mente, non rischierò di farmi male incrociando qualche ossuta spigolosità: tutto sarà ben morbido e collinoso per un pacifico viaggio dentro e fuori di me!

Con questa ricetta partecipo al contest di Dolcemente Neve, Passione al Cioccolato


PANNACOTTA AL CIOCCOLATO E AMARETTI VESTITA DA CHEESECAKE
Ingredienti
Per la base:
250 gr biscotti tipo digestive
125 gr burro salato
1 cucchiaio di miele

Per la pannacotta:
400 ml panna
400 latte
400 cioccolato fondente
100 gr amaretti secchi + qualcuno per la decorazione
1 cucchiaino di agar agar

Preparare la base riducendo in polvere nel mixer i biscotti e aggiungendo il burro fuso e il cucchiaio di miele. Foderare uno stampo a cerniera apribile con carta da forno e disporre il composto di biscotti sul fondo, schiacciando bene con un cucchiaio per farlo compattare e per distribuirlo uniformemente. Mettere in frigo per far solidificare (io che ho fatto tutto e subito, l'ho messo nel freezer, ci è rimasto massimo un quarto d'ora). 
Mettere nel mixer i 100 gr di amaretti e ridurre in polvere. Tenere da parte.
Mettere la panna e il latte in un pentolino e scaldare. Prima che arrivi a bollore, togliere dal fuoco e aggiungere il cioccolato a pezzetti. Mischiare bene con una frusta per far sciogliere a dovere il cioccolato. Quando sarà completamente sciolto rimettere sul fuoco, e portare a ebollizione. Aggiungere gli amaretti ridotti in polvere e il cucchiaino di agar agar e far bollire ancora un paio di minuti, sempre mescolando con una frusta per non creare grumi. 
Togliere dal frigo freezer la teglia con il fondo di biscotti e versarci sopra la pannacotta al cioccolato e amaretti. Lasciare prima raffreddare completamente a temperatura ambiente e poi mettere in frigo per almeno altre 4 ore. Per togliere dalla teglia, passare prima un coltello lungo il bordi per staccare bene, e poi aprire il cerchio, trasferire la torta sul piatto da portata e sfilare la carta da forno. Per decorare ho usato qualche amaretto intero, e ne ho ridotto in polvere ancora un paio, cercando di dare una forma a stella...non mi è riuscita, tolto lo stampino a stella la polvere è franata...ci sono 3 macchie al posto delle stelle, ma tutto sommato, ci possono stare..sicuramente voi farete di meglio! 



domenica 3 ottobre 2010

Apple Pie


Con questa ricetta partecipo al contest di Stefy e Rosy  "Il Tempo delle mele"


Ci sono odori e sapori che ricordano qualcosa in particolare. Se io penso alla mela e alla cannella insieme, la prima cosa che mi viene in mente è il loro profumo, e il loro profumo mi riporta oltreoceano, in un altro continente, in una casetta persa dentro un bosco per la maggior parte dell'anno ricoperto di una soffice coltre bianca...mi tornano in mente una cucina in stile country, decorazioni a tema che cambiavano al ritmo delle stagioni e delle festività, candele profumate ovunque. Ripenso a stanze spesso affollate e alla difficoltà a rimanere un po soli anche quando il desiderio di solitudine era grande, e penso anche che forse aver avuto poche occasioni di "solitudine" è stato un gran bene. Vengono in mente grandi distanze, grandi spazi, grandi supermercati e grandi carrelli della spesa. Grandi strade e grandi auto. E una grande famiglia, numerosa e allegra. Speciale. Insomma, mi viene in mente l'America e l'anno che ho passato là frequentando l'ultimo anno di liceo presso una famiglia che mi accolto come fossi stata figlia loro (la sesta per la precisione!!). Mi viene in mente il Maine, uno stato che a 17 anni, quando sono partita per questa avventura, non avevo quasi mai sentito nominare, ma che adesso è parte di me, come se non ne esistesse un altro negli Usa.
 
E' li, che io ho trovato quella che per me è LA torta di mele; perchè si, le mele nei dolci mi piacciono, ma dopo aver assaggiato questo tipo di torta, gli altri a me sembrano sempre un passettino indietro...L'apple pie è un involucro di pasta burrosa, morbida, croccante e non dolce che racchiude un cuore morbido di mela e cannella, delicato e dolce quanto basta per essere una delle migliori coccole che uno possa farsi, in Maine, quando l'inverno ti copre di neve da guardare cadere a fiocchi grandi da dietro una finestra con in mano una fetta di apple pie fumante e profumato.
                                         

APPLE PIE
Ingredienti:
Per la pasta:
300 gr farina 00
150 gr di burro salato
50 ml circa di acqua fredda di frigo





Per il ripieno:
1 Kg di mele
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaio di farina 00
100 gr di zucchero
1 pizzico di sale
 Succo di limone

 Finitura:
1 tuorlo d'uovo
zucchero  

Tanto per iniziare si prepara la pasta. Mettere nel mixer la farina e il burro che va precedentemente tirato fuori dal frigo e lasciato ammorbidire a temperatura ambiente. Azionare il mixer e aggiungere l'acqua poco a poco. I 50 ml sono indicativi, ed è bene aggiungerla poco alla volta, sino ad ottenere un impasto morbido. Tirarlo fuori dal mixer e lavorarlo a mano su un piano infarinato sinchè non si appiccica più alle mani ed è elastico. A Questo punto, formare una palla, avvolgerla in pellicola trasparente e metterla in frigo per almeno mezzora (meglio un ora!).
Dedicarsi alle mele: sbucciarle e tagliarle in quarti e poi a fettine. Metterle in una ciotola e man mano, bagnare leggermente con succo di limone per non farle ossidare. Una volta che tutte le mele sono state sbucciate e tagliate, aggiungere la cannella e mescolare bene le mele con le mani per distribuirla. Fare lo stesso con lo zucchero e il cucchiaio di farina. A questo punto, se non è ancora passato il tempo di riposo della pasta, prendetevi un caffè, è lasciate pure che anche le mele si insaporiscano...
Quando è il momento, tirare fuori la pasta dal frigo. Dividere la pasta in due parti, e iniziare a tirare la prima parte su un piano infarinato. La pasta deve essere sottile ma non troppo. Il ripieno di mele pesa, e soprattutto, rilasciando parecchio liquido, se il fondo è troppo sottile si rischia che al momento di togliere dalla teglia si rompa! Foderare con l'impasto una teglia precedentemente imburrata e infarinata e togliere l'eccesso di pasta con un coltello. A questo punto disporre all'interno della teglia (che, non l'ho detto, l'ideale sarebbe che fosse rotonda e un po profonda) le mele, cercando di fare un mucchietto soprattutto verso il centro per dare alla torta la classica forma della apple pie...a me non è riuscita perchè la mia teglia era troppo larga, e quindi non avevo abbastanza mele per fare la "collinetta". Tirare quindi anche la seconda parte di sfoglia, metterle sopra alle mele e chiudere ai bordi, schiacciando con i rebbi di una forchetta. Se avanza della pasta si puo usare per fare qualche decorazione.
La apple pie si cuoce in forno statico  preriscaldato a 200° per 20 minuti. Poi, si abbassa il forno a 180° e si calcolano altri venti minuti. Infine, si abbassa a 170° e si cuoce così per gli ultimi 20 minuti. A questo punto, si tira fuori la torta dal forno, si spennella con il rosso d'uovo, e si cosparge la superficie di zucchero, e si rimette nel forno spento, lasciandola raffreddare li.
Ci vuole un briciolo di pazienza, ma il risultato è un sapore irresistibile e inebriante. Il difetto di questa torta è che finisce sempre troppo presto....